Abusi sui minori.
Chi è il Pedofilo, sintomi dei bambini abusati, prevenzione.
Questo articolo e questo sito vogliono essere un punto di riferimento per chi è stato abusato e vuole essere aiutato a capire e superare le tantissime difficoltà che si trova a dover affrontare quotidianamente. Inoltre, il sito intende anche essere un aiuto per i genitori, che, attraverso i sintomi dei propri figli, possono capire se i propri bambini sono oggetto di attenzione da parte di pedofili e a riconoscere la figura di questo individuo, attraverso i gesti e il comportamento.
La Pedofilia rientra nella classificazione delle parafilie; indica attrazione erotica e molestie in una forma di rapporto omosessuale o eterosessuale fra adulti e bambini in età prepubere.
Nel primo DSM, Diagnostic and Statistical Manuali of Mental Disorders, la Pedofilia rientrava nel capitolo della sessualità patologica; nel DSM II era considerata una deviazione sessuale; per il DSM III e DSM III R, era inserita tra le parafilie. Nel DSM IV, oltre ad approfondire le precedenti definizioni, viene anche inserita la presenza di comportamenti ricorrenti ed è stabilita anche l’età per il pedofilo, che deve avere più di sedici anni (per la vittima, massimo tredici anni) e comunque tra l’abusatore e l’abusato la differenza deve essere di almeno cinque anni.
Gli atti sessuali compiuti verso un bambino rappresentano un crimine grave che segna, purtroppo, l’esistenza futura di chi viene abusato, condizionando per tutta la vita il futuro affettivo e sessuale. Il pedofilo può essere chiunque: il colto, l’ignorante, il povero, il ricco, può essere il marito e il padre perfetto socialmente, il più rispettato padre di famiglia.
La maggior parte degli abusi avviene tra le mure domestiche, quasi sempre ad opera di familiari. Ciò destabilizza ancora di più il bambino, perché ha fiducia nell’abusatore e quasi sempre esiste un rapporto affettivo fra abusatore ed abusato. I pedofili vengono considerati deboli e impotenti; scelgono i bambini come oggetto sessuale in quanto questi fanno meno resistenza e creano meno ansia dei partner adulti, permettendo così ai pedofili di non rischiare l’ansia da prestazione.
Il pedofilo è un soggetto che non ha sviluppato una identità sessuale adulta ed è rimasto sostanzialmente indifferenziato, ecco perché non distingue tra vittima maschile o femminile. Il pedofilo preferisce vittime femmine che vanno dagli otto ai dodici anni e vittime maschi meno giovani, si limita a spogliare la vittima, a guardarla, a mostrarsi, a masturbarsi in sua presenza.
Altri, invece, sottopongono la vittima a fellatio o cunnilingus con eventuale penetrazione sia anale che vaginale. Poche volte il pedofilo minaccia la propria vittima per ottenere quello che desidera; nella maggior parte dei casi crea una strategia di attrazione che gli permettono di controllare e conservare questo rapporto per molto tempo e di non essere scoperto.
Nei bambini abusati inoltre, possiamo notare un cambiamento comportamentale che possiamo raggruppare nei seguenti segni:
Per bambini fino a sei anni: disturbi del sonno, disturbi della condotta alimentare, dolori fisici, cefalee e dolori addominali, paure immotivate, rifiuto di mostrare il proprio corpo, pianto, crisi di rabbia, isolamento, interessi sessuali non proporzionati all’età.
Per i bambini che vanno oltre i sei anni: oltre ai disturbi citati poco sopra, comportamenti sessuali promiscui, depressione e isolamento, difficoltà scolastiche, fughe di casa, oppositività, provocatorietà e tentativo di suicidio.
Bisogna stare attenti anche ad un solo segno di cambiamento comportamentale improvviso, fra quelli descritti precedentemente, specialmente quando, nonostante le strategie di rassicurazioni dell’adulto, i segni improvvisi di cambiamento non cessano.
Quello che accade nella mente del bambino è catastrofico: l’equilibrio psichico salta, il bambino viene completamente sconvolto, perde completamente i punti di riferimento con l’esterno, perde il senso della propria identità e la sicurezza personale. Viene sbattuto violentemente nell’età adulta che non gli appartiene ancora, non è più considerato come un essere umano, ma come oggetto di piacere; ci sarà un blocco nello sviluppo della personalità con conseguenze che lasceranno il segno per tutta la vita. Il bambino si sente completamente solo e abbandonato da tutti, anche dalla propria famiglia. Infatti, molto spesso, l’omertà della famiglia, anziché proteggere il bambino, cerca di tenere nascosto gli avvenimenti per non infangare il buon nome della famiglia, o ancora peggio per non rompere altri equilibri all’interno della famiglia stessa.
Questo non fa altro che aumentare il danno, perché il fenomeno resta nascosto, non viene riconosciuto e non viene fatta giustizia. Inoltre, il bambino si chiude in se stesso, non verbalizza e non elabora l’esperienza; in questi casi, bisogna evitare che i bambini vadano incontro ad una doppia esperienza traumatica,ossia essere oggetto di abusi e non trovare protezione e giustizia.
Spetta ai genitori difendere i propri figli. Purtroppo, molte madri si accorgono che qualcosa non va nella cerchia familiare, ma restano zitte per vergogna o per altri motivi; purtroppo, vergogna e altri motivi non fanno altro che sfociare nella complicità.
Nell’ambito familiare tutti devono controllare i bambini, tutti devono sentirsi coinvolti: fratelli e sorelle, parenti e se necessario sporgere denuncia: è in gioco l’esistenza del bambino, è inutile chiudersi dietro l’omertà, se si è capito ma si rimane in silenzio non si è assolutamente migliori del pedofilo, e possiamo salvare la famiglia solo denunciando chi commette crimini così aberranti e devastanti.
La prevenzione è la strada migliore per ridurre gli innumerevoli casi di abuso su minori: insegniamo ai bambini a dire sempre dove vanno e con chi, di non parlare con gli estranei e di non seguirli, di dire sempre no a chi li vuole toccare in un modo che a loro non piace e di raccontare sempre ai genitori se qualcuno, anche se parenti o conoscenti, li ha toccati in un modo che a loro non piace. I bambini devono sapere che possono contare sui genitori, sempre, qualunque cosa accada.
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